The Bright Side of the Moon

Sabato 8 Gennaio 2022 ore 11,00 – 13,00. Fino al 15 Febbraio 2022

Con questa mostra, la galleria Annarumma inaugura la nuova sede di Via Partenope 1 (terzo piano), tre stanze direttamente affacciate sul golfo di Napoli, un unicum nel panorama delle gallerie cittadine.

La mostra è una collettiva che coinvolge cinque artiste, solo cinque donne ad ulteriore conferma di quanto giustamente la creatività femminile in questo momento storico, meriti le luci della ribalta. Le artiste presenti in mostra sono :

Alexandra Barth ( Slovacchia, 1989 ) dipinge interni silenziosi, angoli di case apparentemente disabitate dove la presenza umana sembra essere solo un ricordo. La composizioni assumono un tono metafisico inaspettato. Una metafisica non algida, non mitica, ma intima e misteriosa.

Valentina D’Amaro  ( Italia, 1966 ) è nota al grande pubblico dell’arte contemporanea italiana per i suoi verdi e spaziosi paesaggi, luoghi nei quali la natura prende un chiaro sopravvento.

Di fonte a questi dipinti l‘osservatore è chiamato a meditare e a riflettere su quale sia il suo ruolo in questo mondo e quali resposabilità assumere. Non più dominus incontrastato, ma bensì parte di un tutto con cui convivere in armonia.

Lauren Luloff ( USA, 1980 ) L’artista realizza dipinti su seta dai colori sgargianti, nei quali la tradizione dell’espressionismo astratto americano si sposa felicemente con le tecniche di pittura dei tessuti indiana. L’artista infatti ha soggiornato a lungo in quel paese per imparare le tecniche adoperate dai maestri tintori indiani.

Nell Nicholas ( GB, 1995 ) presenta in mostra un unico grande dipinto  intitolato ‘‘The British Museum‘‘ una tela dove sono affestellati oggetti di ogni genere e provenienza : vasellame, gioielli, strumenti musicali, scheletri di animali etc. una moltitudine che riempie ogni spazio della tela e che se da un lato è un riuscito omaggio alla grande tradizione dell’arte decorativa britannica è dall’altro, anche un efficace antitodo al cd horror vacui.

India Nielsen ( GB, 1992 ) Le opere di Nielsen impiegano un linguaggio visivo unico che incorpora segni, simboli e personaggi di sua creazione, accanto a forme riconoscibili – volti familiari ( Eminem o Susan Sontag ), personaggi dei cartoni animati o citazioni iscritte in caratteri tipografici gotici – creando una realtà alternativa illimitata che si appropria, distorce e riflette la nostra. Figlia degli anni ’90, la Nielsen vede il mondo attraverso la lente di un nativa digitale di prima generazione, desensibilizzata al sovraccarico di informazioni e alla connettività costante, tipici di chi vive nell’odierna era di Internet.