Sol Hashemi

Technical Support

Inaugurazione :  Giovedì 17 Ottobre 2013 ore 19,30, fino al 18 Novembre 2013

“Il mondo non è solo popolato da esseri viventi, uomini, animali o piante, ma anche da immagini”.

Il lavoro di Sol Hashemi  (USA, 1987) consiste proprio nel tentativo di comprendere il rapporto che c’è tra le immagini e gli altri oggetti/soggetti del mondo. L’artista ha molti mezzi a disposizione tra cui la stessa fotografia, la quale è nata come strumento di documentazione ed analisi della realtà, ma secondo Hashemi, oggi è utile fare una brusca inversione di marcia e rendersi conto che per comprendere il mondo, è necessario che la stessa fotografia intesa sia come pratica che come strumento, diventi materia di indagine.

Ecco spiegato perchè Sol Hashemi espone le immagini che fotografa o che trova, unitamente ad altri oggetti. Non è raro infatti trovare fiori, piante grasse o solo foglie accanto o addirittura inserite all’interno della foto incorniciata. Talvolta a relazionarsi con queste immagini ne troviamo altre oppure oggetti come barrette di cereali alla fragola incollate con nastro adesivo o macchie di yogurt o ancora un nastro di luci led che acceso, illumina il mondo che è al di fuori della cornice.

Oltre a queste immagini ma seguendo lo stesso criterio di indagine, Hashemi realizza dei video e soprattutto delle sculture le quali sono costruite “ordinando” elementi presi dalla vita di tutti i giorni: dalla lattina di soft drink, alla bottiglia di birra, dalle piante, al salamino conservato sotto vuoto, il tutto messo insieme alla ricerca di un cortocircuito di senso che si sedimenta attimo dopo attimo creando una serie di nuove ed inedite relazioni.

“La mia pratica continua gli sforzi degli artisti degli anni ’60 e ’70 finalizzati ad indagare le informazioni – mi riferisco ad artisti come Bruce Nauman , N.E. THING CO e Lawrence Weiner, così come gli sforzi di comprensione fatti da Seth Siegelaub e Lucy Lippard. Mentre l’arte concettuale ha posto l’accento sulla trasmissione dell’idea o dell’ informazione come arte , io invece pongo tutta la mia attenzione  nel processo di ordinamento e di ricerca delle informazioni”.

La mostra alla galleria Annarumma è la prima personale che l’artista americano realizza in Europa.