Noah Davis
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dal 20 maggio al 20 luglio 2010

Il viaggio americano intrapreso dalla annarumma404 per la stagione espositiva dei nuovi spazi di via Carlo Poerio, e volto a indagare le tendenze della giovane arte di colore, continua con la personale di Noah Davis (1983, vive e lavora a Los Angeles), già noto per aver partecipato alla mostra “30 Americans” presso la Fondazione Rubell di Miami (USA), ed ora alla sua prima mostra in Europa.

I lavori del giovane artista losangelino raccontano una storia, personale e collettiva insieme. Inscritte nel confine invisibile dei rapporti affettivi, esse si vestono del sottile velo d’indistinzione proprio di certi frammenti nostalgici, somigliando a ritagli visivi poco nitidi, ambigui, emersi dal fondo della memoria.

Non c’è palese tentativo di denuncia sociale, nè un approccio antropologico scopertamente manifesto nei dipinti eseguiti con una pittura ora liquida e diluita, ora insistita e macerata. Pittore intimista dunque, un evocatore di interni, che solo rare volte si aprono su vasti paesaggi scarnificati, dove gli elementi lineari diventano zone di frontiera per pezzature di colore giocate spesso su toni brumosi, di tanto in tanto vivificati da radi contrasti con tenui verdi e rosa carnicini.

I personaggi, pur nella timidezza della loro presenza, legata alla scelta di un disegno essenzializzato, volutamente acerbo, sono i protagonisti indiscussi delle tele, sia quando campeggiano soli nell’assoluta uniformità dello sfondo, sia quando vestono dei colori e dei particolari dell’ambiente circostante. Su di essi precipita la pennellata istintiva dell’artista, fino a destrutturarle, costringendole a tradire il loro segreto.