Carter

Janus Travestito

Opening: Venerdì 9 Marzo ore 19:00 –  fino al 30 Aprile 2012

[…] mutilato, incompleto, nemico a sé stesso
è l’uomo contemporaneo
[…]:uno stato d’antica armonia è perduto,
a una nuova completezza si aspira

Italo Calvino

La galleria Annarumma inaugura Venerdì 9 Marzo alle ore 19:00, la personale di Carter (1970; vive e lavora a New York), già noto ai pubblici d’arte americano ed europeo, ed ora per la prima volta in Italia.

Affidando le sue generalità al nomignolo coniato negli anni delle scorribande in comitiva, l’artista già suggerisce i suoi orientamenti in materia d’arte: l’identità è infatti leitmotiv della sua ricerca, questa volta indagata mediante il protagonismo della testa, porzione anatomica che più d’ogni altra identifica la vita di un corpo, raccontandolo.

Bifronti e ieratiche come le ataviche iconografie di Giano, Divum Deus del Pantheon italico e divinità propiziatrice degli inizi, oppure appena abbozzate come quelle di fautriana memoria: appellandosi alla tradizione – sia essa prossima o remota – le teste di Carter fluttuano in mucillagini di colore come brandelli di identità autentica, riuscendo a scoprirsi dietro i bianchi drappi cuciti sulle tele, simili a cieli copernicani squarciati da una verità che non ha più paura di mostrarsi.

È dunque ancora l’eterna lotta tra essere e dover essere il perno della riflessione dell’artista, tante volte combattuta tra le pagine dei grandi capolavori letterari, e che qui si connota invece di difficoltà palpabili perché attuali, di spunti derivanti da fobie della odierna transitorietà. Ma l’arte di Carter è risolutiva: con ironia e consapevolezza storica supera lo smarrimento esistenziale, offrendosi piuttosto come superficie da completare.

Così, riscattate tutte le apparenze del mondo dalla vertigine della precisione, restituito l’individuo alla sua natura più autentica, il sentimento che abbiamo dei fenomeni, la percezione – valore fondativo dell’opera d’arte – riscopre nuovamente l’importanza dello sguardo particolare, della pluralità come possibilità, sgombrando il campo da standardizzazioni e paralizzanti categorizzazioni di sorta.

Carter vive e lavora a New York. Tra le principali mostre personali e collettive ricordiamo: Erased James Franco, MoMa, New York; Tate Gallery, Londra (2009); Leg opens door/ 1963, galerie Yvon Lambert (2008); Peripheral Vision and Collective Body, Museo d’Arte Contemporanea, Bolzano (2008); Stasis/Front, Salon 94, New York (2007); 1972 GeorgKargl, Vienna (2007); USA Today – New American Art from the Saatchi Collection; Royal Accademy of Arts, Londra (2006); Day For Night, Withney Biennal (2006).