Barry McGlashan è un gran bel pittore.

E’ la prima cosa che ti viene in mente dopo che hai visto i suoi lavori anche solo sfogliando un catalogo oppure visitando un suo profilo sui social.

Una pittura fatta di sapienza tecnica che si è abbeverata alla fonte del meglio della tradizione artistica occidentale, da Pieter Bruegel il vecchio a William Hogarth, fino agli impressionisti e a Monet in particolare.  Ma se questi possono essere alcuni dei riferimenti artistici altrettanto importanti nella sua arte sono i riferimenti letterari. McGlashan è un appassionato lettore e “recuperare le immagini dalle parole” è parte costitutiva della sua pratica artistica. Infatti per Barry McGlashan la letteratura è una miniera inesauribile di immagini.

Cormac Mc Carthy e libri come il romanzo semi autobiografico “Suttree” oppure la cd “Trilogia della Frontiera” hanno sicuramente ispirato l’artista scozzese per la realizzazione della mostra “Up you Go, Little Smoke” ospitata dalla galleria Annarumma di Napoli.

Si tratta di 12 dipinti tutti ad olio su tela, nei quali il paesaggio del selvaggio west è il protagonista assoluto. Un paesaggio nel quale la figura umana anche se presente, è sovrastata dalla potenza della natura. In un certo senso questo ciclo di pitture è anche un indiretto tributo alla cd Hudson River School e al paesaggismo romantico della metà del XIX secolo, sebbene il tutto sia stato filtrato e rivisitato attraverso la personale sensibilità dell’artista.

Emblematici di questa serie di pitture, due quadri : il piccolo “Little Smoke” nel quale un appena accennato cowboy fuma una sigaretta rilasciando nuvolette di fumo sullo sfondo imperioso di un canyon, ed il più grande dipinto “Stranger Song” nel quale è rappresentato un sentiero in un bosco e la figura umana vicina ad uno steccato è solo un’ombra tra le tante che il sole proietta sul terreno.  Immagini che pur nella loro evidente bellezza, sono rivelatrici di significati più profondi che Barry McGlashan desidera condividere con chi si ferma ad osservare i suoi dipinti

“Mi interessa trovare un sentimento condiviso con lo spettatore che possa parlare di verità più profonde.

Queste origini culturali condivise spesso si manifestano nel mio lavoro come immagini di viaggiatori solitari ai margini di una nuova conoscenza o frontiera. Il paesaggio diventa molto importante per me, non solo come cornice di questi eventi ma anche come mezzo per ottenere un innato senso di familiarità.”